Novità in uscita il 14 Novembre in tutte le librerie.
Quest'autunno si ritorna a recensire con il botto assieme a una delle mie autrici preferite, Leigh Bardugo.
'La lingua delle spine' aggiunge un altro pezzettino al mondo del Grishaverse, per i veri appassionati della saga.
Di che cosa si tratta?
E' una serie di racconti e favole, sei in totale, che prendono liberamente spunto da fiabe di di versi folklori che tutti conosciamo (come Hansel e Gretel, lo Schiaccianoci e altre) per poi farne qualcosa di originale legato al mondo Grisha. Un po' come fece a suo tempo la Rowling con 'Le storie di Beda il Bardo' per la saga di Harry Potter.
E' una cosa comune che gli autori di saghe fantasy famose vogliano approfondire il mondo da loro creato e questo libro in particolare ne è uno splendido esempio.
Leigh Bardugo, per me, è un'autrice che se rimane nei propri binari dai contorni oscuri, poco definiti, a volte crudeli e soprattutto ombrosi, scala la mia personalissima classifica degli autori del cuore e si piazza tranquillamente tra i primi 5.
Purtroppo per lei ogni tanto le capita di fare degli scivoloni, ma non è questo il caso.
Come ne La Nona Casa, Sei di Corvi e Il Demone nel Bosco, qui l'autrice esprime tutta l'anima dark che ha da offrirci e io ADORO quando dà ascolto a quella parte di sé così oscura.
Non voglio mentirvi, il libro merita ogni centesimo che spenderete: le meravigliose illustrazioni di Sara Kipin valgono già di per sé così tanto da lasciare a bocca aperta pagina dopo pagina. Solamente un'altra raccolta simile mi ha lasciata così stupita ed è 'How the king of Elfhame learned to hate stories' di Holly Black, anche quella splendidamente illustrata.
Oltre ai disegni, però, troviamo, come vi dicevo, una narrazione dal sapore fiabesco che ha un retrogusto amaro e pungente. La penna della Bardugo sa il fatto suo, è nel proprio elemento e ogni storia racchiude in sé un insegnamento che spazia dall'amicizia alla diversità, dalla lealtà ai desideri e così via. Amo questo genere di storie e leggerle prima di andare a dormire mi ha riportato un pò alla me bambina che adorava le fiabe dei fratelli Grimm, con l'unica differenza che adesso colgo in modo immediato il messaggio che sta dietro a un racconto di questo tipo.
Sono storie molto diverse l'una dall'altra ma ciò che le accomuna è proprio quel senso di inquietudine, quel gusto per il macabro che a me fa impazzire!
Il dark si fonde col fanciullesco e che dire se non 'correte subito in libreria il 14 Novembre?'
Pe me sono il completamento perfetto di una saga che ho apprezzato moltissimo, soprattutto la dilogia dei Corvi.
Non c'è necessità di leggere i libri della saga per poter acquistare questo volume, anzi secondo me può essere un buon approccio alla saga per i neofiti.
Lo consiglio vivamente, sicuramente già solo l'edizione parlerà da sè.
Una raccolta di racconti da 5 stelle piene.
Ringrazio la Mondadori e le ragazze del Review Party per aver partecipato con me alla lettura condivisa.
Alla prossima,
Pepe
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