Ed eccoci giunti alla recensione finale della dilogia di Lexi Ryan. Come sempre ringrazio Mondadori per la copia in anteprima e le mia compagne di review party per avermi accompagnata in questa ennesima avventura.
Sinossi della Trama:
Il palazzo dorato è avvolto dal velo della notte. La mia notte. Le mie tenebre. Il mio potere. Quando seppe che la sorella Jas era stata venduta al re dei Fae delle ombre, Brie pensò che la sua vita non sarebbe potuta andare peggio di così. Ma ora, intrappolata in una ragnatela di bugie che lei stessa ha tessuto, dal momento che, innamorata contemporaneamente di due principi, non può più fidarsi di nessuno dei due, la sua esistenza non le appare certo più semplice. La guerra ormai è alle porte della corte di Unseelie, eppure Brie non è ancora in grado di scegliere da che parte stare. Come potrebbe farlo, visto che non è capace di comprendere nemmeno se stessa? Più precipita, più le appare chiaro che le profezie non mentono e che lei – che le piaccia o meno – ha un ruolo da giocare nel destino del regno fatato.
Recensione SENZA SPOILER
Questo secondo libro inizia esattamente da dove abbiamo lasciato Brie nel primo volume, nel mezzo del cliffhanger finale di Promesse Vane. Ho apprezzato questa scelta perchè ci dà la possibilità di capire esattamente a che punto stanno i personaggi e la loro caratterizzazione.
Brie è una protagonista con cui continuo a non empatizzare molto, non so bene perchè. Cresce, in quanto a personaggio, ha una sua evoluzione che può essere anche apprezzabile, ma a mio parere rimane un carattere un pò confusionario e superficiale. E' più forte man mano che si sviluppa la storia, sia a livello di poteri magici che a livello psicologico, questo è indubbio. Ho intravisto una maggiore saggezza in lei, nonostante alcune sue scelte rimangano discutibili a mio avviso.
Finn resta il personaggio più apprezzabile della saga, sarà che io ho un debole per questo tipo di caratteri. Abbiamo un approfondimento nella conoscenza del suo passato (e quello di Brie) e della sua personalità in generale, che ho molto apprezzato. Inoltre ha un fascino che nel primo libro era solo accennato e il legame con Brie è davvero sviluppato molto bene.
Sebastian ha una sua crescita, soprattutto verso la parte finale, ma rimane un personaggio piuttosto controverso e un pò invadente. Aveva il potenziale per qualcosa in più, a mio avviso, che non è stato sviluppato bene dall'autrice.
Sui personaggi, quindi, posso dire che risentono dell'immaturità dell'autrice, soprattutto Brie e la sua caratterizzazione, che per essere un'eroina fantasy è un pò troppo altalenante e indecisa. Se fosse stata studiata meglio, soprattutto a livello psicologico, avremmo avuto a che fare con una protagonista di tutt'altro livello.
L'intreccio della trama è complesso, a volte anche pò confusionario. Ho apprezzato alcuni risvolti inaspettati riguardanti soprattutto il passato dei personaggi principali. Il pizzico di mistery che la Ryan ha voluto introdurre ancora una volta è gestito bene tutto sommato e si fa leggere.
Per essere uno YA trovo che certe scene romantiche siano un pò troppo spinte, ma comunque sono state apprezzate. L'autrice precedentemente ha scritto soprattutto romance e questa cosa si nota molto in questo secondo volume.
Insomma tiriamo le somme dell'intera dilogia:
La trovo adatta a chi non ha particolari pretese nei fantasy romance di questo genere. Non è una storia particolarmente profonda e non ha intenzione di esserlo, se si cerca qualcosa che sia in grado di intrattenere senza appesantire, allora mi sento di consigliarla.
Non fa sicuramente parte della categoria YA dei must-have a mio parere, ma con le premesse sopra citate può essere una buona lettura.
Nel complessivo 3,5 stelle mi sento di dargliele, giusto perchè ci ho visto il potenziale.
Alla prossima recensione.
Pepe
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